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5.3. Indicazioni su aggiornamento di asset semantici esistenti

Di seguito sono riportate le raccomandazioni in presenza di proposte, da parte degli utenti, che richiedono modifiche ad asset semantici già esistenti. Invece, per la modifica delle proprie risorse da parte dei titolari delle stesse, si rinvia al paragrafo «Contribuzione continua al catalogo»

5.3.1. Modifiche a vocabolari controllati esistenti

Qualora si propongano modifiche a vocabolari esistenti è necessario specificare nella proposta quanto segue:

  • se un concetto già esistente è da considerarsi deprecato. Nel qual caso si dovrà aggiungere al concetto la proprietà owl:deprecated per indicare che non è più valido;

  • aggiungere la definizione del/dei nuovo/nuovi concetto/i seguendo esattamente le definizioni dei concetti già esistenti nel vocabolario (anche in termini di URI);

  • qualora si voglia aggiungere un nuovo livello a una tassonomia o a un tesauro, è necessario motivare la richiesta e predisporre il nuovo livello considerando l’aggiunta delle proprietà skos:narrower e skos:broader prima menzionate ove applicabili nei livelli precedenti già presenti nel vocabolario controllato.

5.3.2. Modifiche a ontologie esistenti

Le modifiche vengono esplicitate evidenziando i requisiti (domande di competenza) che portano a richiedere la modifica di concetti e/o proprietà già esistenti o cambiamenti nelle restrizioni OWL attualmente inserite nelle ontologie esistenti. Le domande di competenza sono di fatto interrogazioni sui dati che la modellazione deve poter supportare.

Nuovi concetti e/o proprietà rispetto a quelle esistenti, sempre motivate da specifici requisiti da evidenziare, dovranno essere definiti seguendo esattamente le definizioni già fornite nell’ambito delle ontologie esistenti (i.e., specificando tutte le annotazioni che già vengono utilizzate sia in lingua italiana che in lingua inglese, specificando eventuali restrizioni OWL se necessarie).

Si raccomanda di non effettuare cambiamenti negli URI per concetti e/o proprietà già definite, per via della loro natura di identificativi univoci e soprattutto persistenti nel tempo, eccetto il caso in cui i cambiamenti siano indispensabili per garantire un funzionamento complessivo dell’asset (anche in termini di coerenza semantica) e del Catalogo, o quando gli URI contengono evidenti errori di battitura che ne possano compromettere l’usabilità e la leggibilità.

5.3.3. Modifiche a schemi dati

Le modifiche da proporre a schemi dati saranno valutate nel caso in cui saranno evidenziati nuovi casi d’uso. Sulla base di queste nuove necessità si decide se modificare uno schema dati già esistente o crearne uno nuovo. Le modifiche proposte per gli schemi dati dovranno seguire tutte le regole sintattiche e semantiche definite nel contesto del Catalogo.