1.8. Scelta degli identificativi univoci nel Web¶
Per individuare univocamente tutti gli elementi (entità, attributi di entità, relazioni tra entità) che compongono le risorse semantiche che il Contributore intende creare e registrare nel catalogo, occorre definire degli URI/IRI persistenti nel tempo (rif. manuale operativo).
A tal fine, il Contributore può scegliere una tra le seguenti opzioni:
Utilizzare il servizio w3id.org del W3C Permanent Identifier Community Group, per la registrazione di identificativi permanenti a partire dai quali reindirizzare verso URL specifici come spiegato nel manuale operativo. In questo caso le opzioni possono essere:
w3id/<dominio_specifico>
: il Contributore avrà piena autonomia nella gestione degli URI. Il Consorzio di società che amministra w3id.org ha definito la seguente pratica: «la pratica attuale [di w3id.org] è quella di rivendicare un nome di directory di primo livello e aggiungere identificatori di secondo livello specifici del progetto. Non esiste un elenco o una politica ufficiale per gli identificatori riservati. Tuttavia, gli amministratori possono rifiutare richieste di identificatori troppo generici, che potrebbero causare confusione, inappropriati o offensivi o che potrebbero comunque essere necessari per future espansioni del servizio”. Questa soluzione è stata adottata dal progetto sui dati aperti della zootecnia italiana LEO.w3id.org/italia
: il Contributore dovrà ricevere l’approvazione a contribuire al dominio “Italia” da parte dei relativi amministratori (DTD-Dipartimento per la Trasformazione Digitale) non dovendo, al tempo stesso, provvedere all’organizzazione dei reindirizzamenti; in questo caso, il Contributore beneficerà delle soluzioni di content negotiation e URI dereferentiation già incluse. La scelta del dominiow3id.org/italia
comporta, inoltre, necessariamente l’archiviazione delle proprie risorse semantiche nell”apposito repository gestito dal DTD; dunque, ogni operazione (inserimento, aggiornamento, modifica) da compiersi in tale repository github è subordinata all’approvazione dei suoi amministratori. Questa soluzione è stata adottata per alcune ontologie di respiro nazionale come l’ontologia Learning del Ministero dell’Università e della Ricerca o l’ontologia RPO sulla popolazione residente del Ministero dell’Interno.w3id.org/italia/<dominio_specifico>
: il Contributore dovrà ricevere l’approvazione degli amministratori diw3id.org/italia
(DTD – Dipartimento per la Trasformazione Digitale) per la denominazione degli identificatori di secondo livello, ossia la denominazione nelle URI del dominio specifico. La denominazione del dominio specifico dovrà rispettare quanto indicato nelle Linee guida open data (sezione 7.1.3 pagina 114, 115) adottata da Agid con Determinazione n. 183/2023. In questo caso, il contributore dovrà configurare e gestire in autonomia il repository che conterrà le risorse semantiche del proprio dominio. Ad esempio, questa soluzione è stata adottata da INPS, INAIL, Regione Lombardia. Inoltre, il Contributore potrà scegliere se utilizzare la soluzione di URI dereferentiation gestita dal Catalogo, o se usare una soluzione gestita in autonomia, così come nel caso di ISPRA.
Utilizzare URI registrate in un proprio dominio per gestire autonomamente gli identificatori delle risorse semantiche da pubblicare su schema.gov.it: in questo caso, il Contributore garantisce la persistenza degli identificatori nel tempo essendo completamente autonomo nella gestione degli URI. Questa opzione è stata adottata dal Ministero della Cultura (MiC) nella definizione delle risorse semantiche dell’Ontologia Cultural-ON dei Luoghi della Cultura e degli Eventi Culturali.